‘Dal sud del sud’ non è solo il nome di un team ma un vera e propria indicazione geografica. Sono i ragazzi dell’Istituto Michelangelo Bartolo di Pachino, una delle località più meridionali del paese.
La scuola ha già vinto un’edizione della Nao Challenge in passato e adesso, con un team di studenti completamente rinnovato, ha deciso di tentare nuovamente la scalata al titolo.
Quest’anno non sono riusciti nell’impresa di essere la prima squadra a vincere due volte la Nao Challenge ma il loro progetto ha commosso molti. Proprio per questo sono stati selezionati per partecipare e presentare il loro progetto alla cerimonia di apertura della Maker Faire Rome – The European Edition 2019.
Li abbiamo intervistati per capire come è nata la loro idea di inclusione:
Ragazzi potete spiegarmi come è nato il vostro progetto?
Lo spunto principale ci è stato dato dal Professor Bongiovanni che ci ha parlato delle potenzialità della robotica nel campo dell’inclusione. Poi siamo entrati in contatto con i ragazzi del gruppo Agape di Pachino, un centro di accoglienza per ragazzi diversamente abili e, per lanciare il nostro progetto, abbiamo colto l’occasione dell’inaugurazione del centro ‘Dopo di noi’, una casa famiglia in cui andranno a vivere alcuni di questi ragazzi che hanno raggiunto una certa età e perso i familiari.
Ogni anno questi ragazzi organizzano spettacoli teatrali e coreografie così abbiamo deciso di provare a farli interagire con Nao e di proporre in gara un progetto contenente una serie di coreografie con l’obiettivo di far ballare sia il robot che i ragazzi. Il tema di quest’anno era l’inclusione e noi abbiamo deciso di iniziare a integrare loro.
Inoltre abbiamo fatto partecipare il robot al musical ‘Saranno Famosi’, organizzato dai ragazzi del centro e da queste esperienze e nata l’idea di proseguire su questa strada.
Quali sono stati i momenti più importanti di questa esperienza?
Abbiamo provato diverse emozioni durante questa esperienza. Ci siamo divertiti nella fase di preparazione delle coreografie perchè abbiamo ballato tutti, sia quelli bravi che quelli un po’ meno bravi. Poi c’è stata una grandissima soddisfazione quando abbiamo presentato Nao al musical perchè ci siamo trovati di fronte ad un vero pubblico e non avevamo mai fatto un’esperienza del genere con tante persone tutte insieme.
In alcuni momenti ci siamo sentiti abbattuti, soprattutto quando non riuscivamo a programmare come volevamo, per noi questa è stata la prima partecipazione. Ma tutto questo è stato ripagato dalla gioia al momento del passaggio alla Finale durante la semi-finale di Messina. All’interno del nostro percorso abbiamo racchiuso diverse emozioni, dalla gioia al divertimento ma ne è valsa la pena.
Per presentare il progetto alla Finale avete portato con voi un gruppo di ragazzi del centro Agape. Che esperienza è stata?
Intensa. Abbiamo portato con noi cinque ragazzi alla Finale di Zagarolo. Il nostro obiettivo era quello di condividere con loro questa esperienza ed erano emozionatissimi. C’era addirittura chi non aveva mai preso l’aereo e poi non potevano mancare. Erano i protagonisti del nostro progetto.
È stato un’esperienza bellissima.